Fascia verde e ZTL: le alternative a una misura ingiusta e classista

Fascia verde e ZTL: le alternative a una misura ingiusta e classista

Tra le diverse caratteristiche che contraddistinguono il sindaco Gualtieri dai precedenti amministratori romani, a parte le ostentate capacità social, c’è l’insistenza con cui si propone e ripropone di applicare le restrizioni alla circolazione nella zona della “fascia verde“. Nonostante l’attenzione all’ambiente e alle politiche ecologiche sia encomiabile e condivisibile tra la maggior parte dei cittadini, questa misura ha scatenato la rabbia e la frustrazione dei romani. Ma a che punto ci troviamo? Che cosa prevede questa misura? Quando sarà realmente applicata?

Fascia verde e ZTL: le alternative a una misura ingiusta e classista

# Le restrizioni entreranno in vigore dal 1 novembre 2025

Credits: robertogualtieri – Instagram

Nonostante si stia parlando di questa nuova misura ormai da moltissimo tempo, presentandola come se fosse l’ipotetica soluzione allo smog di Roma, ad oggi non è ancora stata applicata. Il motivo è un blocco voluto dalla Regione Lazio, a guida centrodestra e quindi in competizione con l’amministrazione PD romana, motivato dalle proteste di cittadini e partite IVA, mancanza di un Piano di risanamento dell’aria, e un sistema di controllo (i famosi varchi elettronici) che sembra più un miraggio che una realtà. Ma mentre Regione e Comune si confrontano sulla pelle dei romani, il problema dell’inquinamento a Roma non ha ancora trovato una soluzione concreta e sicuramente non arriverà con misure ideologiche o veti improvvisi.

# La rabbia dei romani per una misura classista

Credits: zona_roma_nord – Instagram

Ma passando la palla ai cittadini romani, gli stessi hanno protestato in diverse occasioni il proprio disappunto per questa misura che più che ecologica sembra essere classista. Vietando la circolazione alle auto Euro 4 diesel e Euro 3 a benzina, si chiude la strada a circa 500.000 veicoli, senza offrire di pari passo agevolazioni per l’eventuale acquisto di nuove vetture adatte. Questo si traduce nella preoccupazione di migliaia di famiglie, di lavoratori, studenti che, non avendo a disposizione le somme necessarie per comprare una nuova auto, si ritroverebbero a piedi da un giorno all’altro. Il tutto diventa ancora più comico se si realizza che, a pensare a questa misura, è proprio quella parte politica che rivendica di difendere i poveri… Ma invece di piangersi addosso, cosa bisogna pretendere dall’amministrazione?

# Come risolverla diversamente?

Credits: Life Of Pix – Pexels

Quello che ci si augura quando cambia una guida al governo di un territorio, è che questa riesca a tirare fuori dal cappello soluzioni eque e lungimiranti. Con questa misura l’amministrazione di Roma è riuscita a contraddire le aspettative. Eppure, il problema del traffico e dello smog non è una piaga che attanaglia solo Roma. Molte altre città in tutto il mondo hanno questo problema, basti pensare a Milano, Londra, Parigi, New York… Londra in particolare, col suo Congestion Charge, dovrebbe essere un modello da seguire: dal 2003, tutti quelli che entrano nelle zone del centro, indipendentemente dal tipo di auto, pagano una tariffa giornaliera di 15 sterline, mentre per i residenti sono previsti sconti, e i fondi finanziano bus, metro e piste ciclabili. Questo ha comportato una riduzione del traffico del 15% e aria più pulita, senza penalizzare le persone meno abbienti o obbligare a cambiare auto. Pensare a una soluzione simile anche per Roma è l’occasione per adattarsi alle sfide del presente, offrendo una soluzione realmente democratica alla popolazione romana e incentivando modalità di spostamento ecosostenibili senza tagliare le gambe ai ceti meno abbienti.

Continua la lettura con: Una rotonda romana: la soluzione per gli incroci del caos

RAFFAELE PERGOLIZZI