Il Colosseo era una delle sette porte dell’Inferno

Il Colosseo era una delle sette porte dell’Inferno

Quando si parla di Inferno si pensa in automatico all’Inferno di Dante, tanti gironi dove le anime dannate sono obbligate a rivivere i loro peccati per l’eternità. Sicuramente non è lo stesso Inferno, o dimora dei dannati, degli antichi romani, ma rimane il fatto che a questo mondo ultraterreno si associa paura, morte e disperazione. Non tutti sanno che a Roma c’è una delle porte d’ingresso dell’Inferno: nel Colosseo. Foto cover: @siestoalberto IG

Il Colosseo era una delle sette porte dell’Inferno

# Simbolo per eccellenza del paganesimo

Credits: @marco.di.girolami
Colosseo

Fino al Cinquecento si considerava il Colosseo simbolo per eccellenza del paganesimo. Un anfiteatro che è stato per secoli scenario di giochi cruenti e che ha visto la morte di milioni di persone. Quando per diletto dei romani l’Anfiteatro Flavio divenne luogo delle uccisioni di molti cristiani ecco che a questo rimase l’epiteto di simbolo del paganesimo. In realtà, più avanti, si scoprì che probabilmente nel Colosseo non avvennero le persecuzioni cristiane. Anche in seguito, nonostante l’abolizione dei giochi e gli imperatori cristiani che si susseguirono, il Colosseo rimaneva simbolo della potenza dell’antica Roma, d’altronde si diceva che: “Sin quando il Colosseo resterà in piedi, lo sarà pure Roma. Quando il Colosseo crollerà, crollerà anche Roma”.

# “Colis eum?”: adori lui? (il diavolo)

Credits: romeandart.eu
Porta dell’Inferno

Al Colosseo fu sempre associato il sovrannaturale, ognuno ci vedeva qualcosa di diverso ma rimaneva il fatto che l’anfiteatro avesse qualcosa di strano e non legato al nostro mondo. La leggenda forse più inquietante è quella del Tempio di Belzebù, il demone che abitava nell’Anfiteatro Flavio. Si dice che il nome Colosseo derivi proprio da questa storia: gli adepti di Belzebù chiedevano ai neofiti durante la cerimonia di iniziazione “Colis eum?”, ovvero “adori lui (il diavolo)?”.

In generale gli storici ci vedevano l’espressione della grandezza di Roma, i cristiani peccato e malvagità, per altri era un posto da evitare perché qui maghi e streghe praticavano la loro arte. Nel Medioevo, poi, le leggende che vedevano il Colosseo erano infinite e poche positive. Insomma, gli hanno sempre riconosciuto l’importanza e la potenza che incarna, ma l’Anfiteatro non ha sempre avuto una bella reputazione. Addirittura si diceva che fosse una delle porte dell’Inferno.

# Porta Libitidinaria: la porta dell’Inferno del Colosseo

Credits: classeapertasulmondo.wordpress.com
porta dell’inferno di Dante

Si chiama Porta Libitidinaria, quella che in parte si potrebbe identificare come una delle 7 porte dell’Inferno che si erano individuate nel Medioevo. In realtà in generale si credeva che il Colosseo fosse una porta per l’Inferno e che durante la notte le anime dei gladiatori morti nell’arena vagassero per i sotterranei. Facendo però una precisazione su Porta Libitidinaria, questa era attraversata dagli schiavi che portavano fuori dall’arena i gladiatori uccisi: considerando che gli schiavi indossavano la maschera di Caronte e che da lì passavano sempre più morti che vivi, un po’ di verità c’è.

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