Il termovalorizzatore si farà: ecco come e dove

Il termovalorizzatore si farà: ecco come e dove

Con l’avvicinarsi dell’estate si riaccende la discussione sui rifiuti a Roma. Si tratta di un problema che affligge la Capitale in ogni stagione, ma in questo periodo i rifiuti abbandonati rischiano di prendere fuoco e lasciano un cattivissimo odore nei paraggi, pessimo servizio reso ai turisti e alle norme igieniche per i cittadini. Con l’aggiudicazione definitiva per il termovalorizzatore vedremo finalmente una svolta su questo tema urgente?

Il termovalorizzatore si farà: ecco come e dove

# Arrivata finalmente l’aggiudicazione definitiva, ecco dove sorgerà e chi se ne occuperà

Termovalorizzatore – RomaToday

Dopo diversi anni di discussioni, ipotetiche aggiudicazioni poi cadute nel nulla, luci e ombre, finalmente arriva la notizia che tutti aspettavano: il termovalorizzatore si farà. La notizia arrivata il 7 maggio afferma che i lavori saranno affidati al raggruppamento di imprese guidato da Acea Ambiente con Suez Italy, Kanadevia Inova, Vianini Lavori e Rmb. Si prevede che l’impianto smaltirà all’incirca 600.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati all’anno, e sarà sviluppato come area accessibile, con una torre alta 70 metri, una serra, un giardino pubblico, spazi per ricerca e coworking. I lavori inizieranno, salvo nuove sorprese, intorno agli inizi dell’estate del 2025.

# Basterà il termovalorizzatore a smaltire i rifiuti della Capitale?

Ph: facciocomemipare – Instagram

La vera domanda che sorge spontanea subito dopo la notizia è: basterà il futuro termovalorizzatore a smaltire tutti i rifiuti che Roma produce annualmente? Se si considera che di 1.595.940 tonnellate di rifiuti urbani all’anno, quelli indifferenziati sono circa 851.001, allora con un semplice calcolo matematico si deduce che, sulla capacità di 600.000 tonnellate del termovalorizzatore, le restanti 251.000 resteranno da smaltire in altro modo. Questo sempre se non si considerano eventuali guasti, interruzioni delle attività o difficoltà di trasporto dei rifiuti al termovalorizzatore stesso. Insomma, esso rappresenterà un grande contributo, ma certamente non basterà a risolvere tutte le problematiche. Quali possono essere i mezzi per colmare questo spazio vuoto, nonostante il grande contributo della struttura in arrivo?

# Di necessità virtù: Recycle Art come alternativa allo smaltimento

Ph: shoodrik_art – Instagram

Nelle grandi città del mondo il problema dei rifiuti è quotidiano e pressante quasi quanto lo è a Roma. Tuttavia città come Ljubljana, New York, Alappuzha e la Germania offrono soluzioni replicabili. Tra campagne di sensibilizzazione, modalità di ritiro dei rifiuti porta a porta e progetti come “Zero Waste” il futuro dello smaltimento intelligente e interattivo è dietro l’angolo. La proposta è di pensare al progetto del termovalorizzatore non solo sulla struttura in sé, ma di ampliarlo a 360 gradi su tutta la città, affiancandogli importanti innovazioni nella modalità di raccolta e con fondamentali campagne di sensibilizzazione. Ma non solo: perché fermarsi all’utile e non pensare, invece, anche al dilettevole? Proprio nell’area in cui sorgerà il termovalorizzatore, potrebbe trovare spazio anche un futuro museo per la Recycle Art, quella branca artistica che crea opere d’arte dai rifiuti, capace di fondere estetica e critica sociale. Progetti educativi, come quelli negli Emirati, o festival di arte del riciclo, potrebbero coinvolgere scuole e comunità, valorizzando il rifiuto come risorsa.

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RAFFAELE PERGOLIZZI