La «Roma Nascosta»: 7 cose da vedere fuori dai giri turistici

La «Roma Nascosta»: 7 cose da vedere fuori dai giri turistici

Le attrazioni principali di Roma sono talmente celebri da sembrare perfino banali. Spesso, fuori dai giri turistici più inflazionati, si nascondono meraviglie preservate dall’assalto dei curiosi, cosa che le rende ancora più affascinanti.

La «Roma Nascosta»: 7 cose da vedere fuori dai giri turistici

# Centrale Montemartini

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La vecchia centrale elettrica Montemartini, tra le prime aperte a Roma, ospita un museo composto da  opere provenienti dai Musei Capitolini. Ci troviamo nel Quartiere Ostiense, lontani dai sentieri turistici, dove, tra le prime volte in Italia, si è realizzato un riuscitissimo connubio tra l’archeologia industriale e l’arte antica. Qua infatti c’è la possibilità di ammirare sia le antiche meraviglie scolpite, sia i giganteschi macchinari in ferro e ghisa che per anni hanno fornito energia alla Capitale.

# Gazometro

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Spostandoci di poco, rimanendo sempre nel Quartiere Ostiense, è possibile ammirare quello che è stato il gazometro più grande d’Italia. Una struttura fantasma che col suo fascino e la sua imponenza, caratterizza questa zona della città e lascia un senso di ammirazione ogni volta che lo si vede. Nonostante sia molto conosciuto dai romani, è poco noto ai turisti che non lo inseriscono tra le tappe dei loro percorsi.

# Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio: il piccolo Duomo romano

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Non molti sanno che Roma ha quella che sembra essere una versione “in miniatura” del Duomo di Milano. Siamo nel quartiere Prati e stiamo parlando della Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio, finita di costruire nel 1917 e consacrata nel 1921. È un esemplare unico da ammirare a Roma, essendo costruita in perfetto stile neogotico, generalmente poco diffuso nella Capitale. Tra le altre particolarità, questa chiesa ospita un museo che avrebbe la pretesa di testimoniare la presenza delle anime del Purgatorio attraverso la raccolta di una serie di cimeli.

# Piazzale Socrate

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A Roma Nord, precisamente a Balduina, si trova uno degli affacci più suggestivi di tutta Roma. Siamo a Piazzale Socrate, tipico punto di ritrovo della gioventù romana soprattutto di zona, da qui sembra di poter toccare il cupolone solo allungando il braccio. Ma non solo, facendo scorrere lo sguardo sulla linea dell’orizzonte, si possono distinguere tantissimi monumenti e punti di riferimento della città, tutti racchiusi in un unico immenso panorama. Probabilmente la zona lontana dal centro e un po’ scomoda da raggiungere la preserva dal turismo di massa.

# Quartiere Coppedè

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Spostandoci ora nella zona del Quartiere Trieste, ci imbattiamo nel Quartiere Coppedè. Non si tratta di un vero e proprio quartiere, quanto più di un complesso di edifici intorno a Piazza Mincio che rappresentano un capolavoro dell’architettura eclettica. Qui si intrecciano elementi Liberty, gotici e classici, con dettagli fiabeschi come torrette, archi decorati e statue di rane. Insomma un vero gioiello a cielo aperto che è poco visitato dai turisti, probabilmente per l’assenza di un buon collegamento dei mezzi.

# Casina delle Civette a Villa Torlonia

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Ci troviamo nel parco di Villa Torlonia, nel Quartiere Nomentano, dove possiamo trovare una vera e propria dimora fiabesca, che sembra essere uscita da un racconto. Questa è stata per tanto tempo la residenza privata del Principe Alessandro Torlonia, il quale, giocando intorno a un iniziale desiderio di avere una residenza eccentrica, ci ha lasciato questo angolo di fiaba nel mezzo della villa.

# Cimitero Acattolico

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Nascosto dietro la Piramide Cestia, decisamente molto più conosciuta, si trova il cimitero acattolico romano. Un luogo insolito, soprattutto se si pensa al secolare legame tra Roma e la Chiesa Cattolica, eppure affascinante e profondamente suggestivo. In questo luogo si trovano i resti di grandi atei, come Antonio Gramsci, ma anche di persone che, cristiane, non potevano dirsi cattoliche. Tra gli altri nomi degni di nota, bisogna ricordare che qui riposano anche i resti di due grandi poeti inglesi, John Keats e Percy Bysshe Shelley.

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RAFFAELE PERGOLIZZI