La più grande innovazione portata dall’Impero Americano all’Occidente, e di cui tutt’ora usufruiamo positivamente, è internet. L’Antica Roma, ovunque passasse, lasciava una testimonianza di sé attraverso grandi opere e infrastrutture, tra le più famose ci sono gli acquedotti. Guardando alle necessità del mondo moderno, quali sono le grandi infrastrutture di cui abbiamo bisogno?
Le nuove infrastrutture di cui necessita il mondo moderno
# Gli acquedotti di Roma e la celebrazione delle intelligenze mondiali

Da sempre, nella storia, le grandi opere infrastrutturali sono state la principale testimonianza del passaggio di una grande potenza su un dato territorio. La permanenza di queste attraverso i secoli testimonia un’altra cosa ancora: che la dominazione di quella data potenza su quel determinato territorio non solo era tollerata, ma il più delle volte gradita. Il grande esempio chiarificatore di queste affermazioni sono gli acquedotti romani: testimoni immobili della dominazione romana su tutte le terre che si affacciano sul Mediterraneo, sono sopravvissuti al tempo non solo perché imponenti e difficili da dismettere, ma perché portando acqua a campi e popolazione, essi rappresentavano un servizio gradito ai popoli conquistati. Quale motivo poteva spingerli a distruggerli, considerando che avrebbero arrecato un danno anche a sé stessi? Questa capacità dell’Antica Roma di celebrare le intelligenze mondiali e redimere i popoli conquistati dalla schiavitù dell’arretratezza e della povertà, rappresenta una delle chiavi della buona amministrazione di un grande territorio. L’Impero dominate al giorno d’oggi, quello Americano, ha condotto un’opera simile con internet, la più grande infrastruttura non materiale del nostro tempo. Considerando che comunque internet potrebbe risultare uno strumento limitato e, in quale modo, assoggettante poiché gran parte dei domini delle grandi reti che ad oggi si usano in Occidente appartengono agli USA, che possono disporne come credono, da questo confronto sorge una curiosità: se al posto degli americani ci fossero ancora i romani, quali grandi opere infrastrutturali donerebbero al mondo occidentale?
# Intendere l’innovazione come strumento per redimere i popoli, non soggiogarli
Nel condurre questa indagine, risulta necessario precisare alcuni aspetti fondamentali del tema. Come la storia insegna, non sempre il progresso e l’innovazione tecnologiche portano benefici, soprattutto se usate male. Tante volte, infatti, queste possono risultare un’arma ulteriore a chi, male intenzionato, desidera conquistare, assoggettare o sfruttare un popolo o il relativo territorio, magari perché ricchi di risorse. L’esempio perfetto sono i grandi imperi della Storia Moderna, da quello portoghese fino a quello britannico, passando per quello spagnolo, che sfruttavano la superiorità tecnologica e innovativa per spremere le risorse dei paesi colonizzati. Essi consumavano le risorse che trovavano, senza lasciare strumenti alle relative popolazioni per condurre un medesimo progresso che li avrebbe affrancati dalla schiavitù e povertà, permettendogli di vivere delle ricchezze della propria terra. In poche parole, l’innovazione intesa in questa maniera si chiama in altro modo: sfruttamento. Per comprendere la grande opera di bene e civiltà promossa dai romani, che abbiamo riassunto nella creazione degli acquedotti, bisogna sforzarsi di concepire l’innovazione come strumento per redimere i popoli, liberarli dalla condizione di povertà che tante volte si vive, non pretendendo nulla in cambio. Solo così si può intendere questo determinato sforzo come strumento civilizzatore.
# Ciò che serve all’uomo per essere libero
Basandosi sulle considerazioni fatte e sulla vocazione civilizzatrice dell’Antica Roma, per comprendere quali potrebbero essere le grandi opere infrastrutturali che, se fossero presenti, realizzerebbero oggi i romani, bisogna concentrarsi su quelle che sono le necessità primarie dell’uomo che, però, non sempre vengono garantite. Tra le molte necessità in questo senso, quelle che spiccano più delle altre sono la libertà di spostamento e di curarsi. Le nuove infrastrutture del mondo moderno, figlie dell’innovazione tecnologica e concepite con la vocazione civilizzatrice dell’antico romano, dovrebbero essere degli strumenti capaci di aiutare la popolazione mondiale ad accedere gratuitamente ai servizi di cura, permettendogli contemporaneamente di potersi spostare secondo le diverse esigenze. Se l’Impero Americano vuole farsi ricordare e apprezzare almeno la metà di quanto non sia riuscito a farlo quello romano, deve concentrarsi su questo, sforzandosi di costruire ovunque possa strade, collegamenti, ponti, ospedali, centri di formazione del personale medico e tutto ciò che possa risultare utile alla popolazione mondiale per soddisfare queste esigenze.
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RAFFAELE PERGOLIZZI