Il tracciato in valutazione per la quarta metropolitana della Capitale è più lungo e conta un numero maggiore di fermate rispetto all’ipotesi immaginata ormai 20 anni fa. La soluzione non trova del tutto d’accordo Odissea Quotidiana, blog romano specializzato in trasporto pubblico, che propone un’idea alternativa. Vediamo le modifiche suggerite.
Metro Roma: questa l’alternativa per la Linea D
# Il tracciato si allunga: si passa a 30,5 km di estensione e 30 fermate
Torna a far parlare di sé la linea D, la futura quarta linea metropolitana di Roma. Inserita nel nuovo Piano Regolatore Generale, la metro D si propone con un tracciato rinnovato: dai 20 km e 22 fermate della versione 2006 si passa a 30 km e 30 stazioni. Un’espansione significativa, che però ha suscitato diverse osservazioni da parte di Odissea Quotidiana, blog romano specializzato in trasporto pubblico. Il tracciato si differenzia soprattutto nella tratta sud e in alcuni punti chiave del centro. Rispetto al progetto originario, che aveva già ricevuto l’approvazione formale ma mai trovato pieno supporto finanziario, la nuova versione punta a un’estensione più ampia, con capolinea a nord all’incrocio tra via Nomentana e il GRA e nuove fermate come Galleria Borghese e Barberini.
# Le fermate mancanti nel centro storico

Una delle modifiche più discusse riguarda l’attraversamento del centro storico. Il nuovo tracciato prevede l’eliminazione della fermata a piazza San Silvestro e lo spostamento di quella prevista a piazza Fiume verso Galleria Borghese. Secondo Odissea Quotidiana, queste due scelte potrebbero ridurre l’efficacia della linea nel servire le aree centrali a maggiore domanda. La fermata San Silvestro, seppur complessa da realizzare per motivi archeologici, resta secondo gli autori un punto strategico per la mobilità urbana e un potenziale catalizzatore per la futura pedonalizzazione di via del Corso. Anche la sostituzione di piazza Fiume, centrale rispetto a uffici pubblici come il MIT e sedi delle Ferrovie, con una fermata più defilata come Galleria Borghese, è oggetto di riflessione. È chiaro che la nuova configurazione nasce dal tentativo di ridurre i rischi archeologici, ma per Odissea Quotidiana ciò potrebbe comportare un indebolimento dell’efficacia trasportistica della metro D nel cuore della città.
# La questione sud: servire meglio Corviale e il GRA?

La parte meridionale del tracciato è quella che si discosta maggiormente dal progetto originale. Il precedente scenario prevedeva due diramazioni: una verso Corviale lungo la Portuense e una più tradizionale fino a piazzale dell’Agricoltura, nel quartiere EUR. Nella nuova proposta, invece, si tenta di unificare le due linee in un unico percorso, che però, non arriva pienamente a coprire né Corviale né a creare un nodo efficace con il Grande Raccordo Anulare. Il tratto tra i Colli Portuensi e la Magliana appare come una mediazione che potrebbe ridurre la capacità di servire aree densamente popolate. Inoltre, il prolungamento verso Vigna Murata andrebbe a sovrapporsi alla già esistente linea B, toccando zone a bassa domanda trasportistica.
# La soluzione proposta da Odissea Quotidiana
Il blog propone quindi di tornare all’idea originaria:
- mantenendo la fermata a piazza San Silvestro;
- lasciando quella prevista a piazza Fiume;
- della diramazione sud, con un ramo verso Corviale e un altro verso Castellaccio, Spinaceto e la Pontina, dove potrebbe nascere un vero nodo di interscambio.
Anche la suddivisione in quattro tratte funzionali viene messa in discussione: meglio tre tratte (nord, centro, sud), per evitare lo spezzettamento e dilatazione dei tempi già vista con la linea C.
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FABIO MARCOMIN per ROMA CULTURA DEL MONDO