Durante la preparazione per il Giubileo, Roma è stata letteralmente bloccata per moltissimi giorni a causa dei cantieri aperti dalla giunta capitolina. Molti di questi hanno chiuso in tempo, restituendo al pubblico fermate della metro totalmente rinnovate e più efficienti. Altri sono stati chiusi lasciando i cittadini un po’ stupiti nel notare che non era cambiato assolutamente nulla. Altri sono ancora aperti. E in particolare, il cantiere in Piazza Venezia è tra i più duraturi, oltre che essere una continua fonte di disagio.
Piazza Venezia: un cantiere immortale per la Città Eterna
# Da quanto è aperto?

A Piazza Venezia si sta portando avanti un progetto bello e utile per la città: una nuova fermata della linea C della metropolitana. Questo progetto fa ben sperare i romani, che col prolungamento della metro con l’apertura di una nuova fermata in un punto così importante, sembrerebbero anche ben disposti ad accettare i disagi dovuti ad esso. Peccato che i lavori sono stati avviati nel 2021 e, ad oggi, ancora non se ne vede la fine. Oltretutto, questo non è un semplice cantiere, ma un vero e proprio monumento al caos.
# Il più disagiante dei cantieri a Roma: chiuderà (forse) solo nel 2032!

Al di là dei tipici disagi dovuti ai lavori, si può dire che il cantiere della Linea C a Piazza Venezia non è solo un pugno nell’occhio: è un disastro su tutti i fronti. Facciamo giusto un breve elenco sui problemi che porta con sé questo cantiere:
- Inquinamento: la quantità di polveri sottili sollevate da cavi e macchinari rendono l’aria in questa zona pesante e pericolosa, per una condizione di quasi 4 anni.
- Traffico infernale: essendo questa una zona molto trafficata, occupare quasi 3/4 della piazza ha portato a un’inevitabile continuo congestionamento del traffico nella zona e nelle arterie che la collegano ai quartieri confinanti.
- Pessimo biglietto da visita: questa situazione pietosa offre al turista una scena che ricorda più un girone infernale raccontato da Dante che la Città Eterna con le bellezze che si cerca di offrire.
Tutto ciò è aggravato dall’agghiacciante prospettiva: il cantiere si chiuderà, molto probabilmente, solo nel 2032.
# Nel tempo che a Roma si costruisce una fermata, a Tokyo realizzano una linea intera della metro: è tempo di riformare i lavori pubblici

Invece che accettare l’infelice destino, accompagnando alla desolazione la tipica frase di rassegnazione “tanto Roma è così”, l’amministrazione romana deve prendere immediatamente provvedimenti per restituire la piazza ai romani e ai turisti in tempi dignitosi. Se si pensa che a Roma la costruzione di una singola fermata richiede lo stesso tempo che ci impiegano a Tokyo per fare un’intera linea, ci rendiamo conto che c’è un gran problema. Il problema della lentezza dei nostri cantieri è la burocrazia e la mancanza di manodopera? Quale migliore occasione per assumere nuovi lavoratori! Ma soprattutto, questo è il pretesto per rivedere il nostro modo di condurre i lavori, magari provando ad applicare il metodo giapponese:
- turni di lavoro no-stop, con incentivi per velocizzare;
- tecnologie di scavo meno invasive, in modo tale da ridurre vibrazioni e polveri;
- una regia unica che metta d’accordo Comune, Soprintendenza e contractor, invece di lasciare ogni ente a giocare al rimpallo delle responsabilità.
Quando qualcosa non va, come è il caso del cantiere infinito, può essere l’occasione per mettere mano alla radice del problema in modo da evitare di ripetere questo tipo di disservizi. In questo occorre prendere spunto dal cantiere di Piazza Venezia per mettere in atto ogni riforma necessaria per portare Roma a viaggiare sulle stesse o migliori tempistiche dell’estero, tornando ad essere un riferimento globale nelle costruzioni e nei nuovi progetti. Se lo è stata per secoli perché non riprovarci nella società di oggi?
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RAFFAELE PERGOLIZZI