Il TG1 sta anticipando il fallimento della destra al potere ora in Italia

Il TG1 sta anticipando il fallimento della destra al potere ora in Italia

Il primo telegiornale nazionale è il canale d’informazione più rilevante e più strumentalizzato, da sempre, dal governo del Paese. Studiarlo serve soprattutto per capire la linea editoriale del governo, intesa come la visione del mondo che intende trasmettere sui cittadini. Basta guardare anche solo un’edizione per rendersi conto di quale sia il tipo di mentalità che vuole infondere negli italiani. In una parola: asservimento. Verso l’autorità politica e verso gli Stati Uniti. Tutto questo a spese nostre.

Il TG1 sta anticipando il fallimento della destra al potere ora in Italia

# L’asservimento a USA e classe politica

Tg1 – RaiNews

Accendiamo la televisione sul primo canale nell’orario delle notizie in qualunque giornata. Il canovaccio è sempre lo stesso e fa capire chiaramente la linea editoriale del Tg1, il telegiornale da sempre controllato direttamente da chi è al governo. Subito dopo la classica sigla, scorrono i titoli delle notizie successivamente approfondite: si passa così alla serie di servizi che sono legati tra loro da una sottile linea rossa, quella di trasmettere al telespettatore una condizione strutturale di asservimento. Una dipendenza passiva e acritica soprattutto nei confronti di due grandi poteri: la classe politica e l’establishment americano. Vediamo come.

I primi servizi sono sempre improntati alle dichiarazioni di esponenti di tutte le principali forze politiche, il più delle volte slogan triti e ritriti, che commentano i fatti del giorno. Il sotto-codice che viene infuso nel telespettatore è che le opinioni dei politici su questo o quel fatto valgano più del fatto stesso. Non solo: qualunque cosa accada in Italia o nel mondo, il messaggio è che l’unico dovere del cittadino è quello di mettersi sul divano e di affidare le proprie sorti nelle mani della classe politica. Ci penseranno loro a tutto. Noi dobbiamo solo affidarci a loro.

Quando è poi, dopo circa metà del tempo del telegiornale, finalmente calato il sipario sui partiti, si passa alla sezione più culturale e di intrattenimento, dominata in questo caso dalla trasmissione di ciò che arriva dal mondo americano sotto ogni ambito: moda, cinema, musica e tecnologia. Anche in questo caso il messaggio è chiaro: la vera cultura è quella che proviene dal mondo anglosassone. Compreso il valore fondante: il successo. Insomma, una linea che se fosse adottata da una televisione privata per scelte editoriali, sarebbe fastidiosa ma accettabile. Se invece a farlo è il telegiornale nazionale, la situazione cambia. Anche perché tutto questo viene fatto con i soldi nostri. Sì, perché siamo noi, proprio quelli che vogliono asservire, a pagare dazio con il canone a questa propaganda che ci inferiorizza. Una linea che pare ancora più grave perché a metterla in atto è la destra. Che rischia di pagarla ancora più caro dei contribuenti. 

# Il TG1 sta anticipando il fallimento della destra al potere ora in Italia

Ph: ilquaderno.it – Instagram

Il TG1 sta anticipando il fallimento della destra al potere. Questo perché le dirigenze Rai, e soprattutto quelle dei telegiornali, sono sempre, per la maggior parte, espressione del governo in carica. Proprio quella destra che è arrivata al governo come reazione a un tipo di informazione assoggettata ai grandi poteri internazionali, non ha saputo sfruttare l’occasione per rivoluzionare la comunicazione in tv secondo dei valori umanamente ed esistenzialmente più evoluti. Anzi, sembra aver tradito i propri contenuti nella sostanza, aderendo alla linea condotta fino a questo punto che in comune con l’attuale aveva quella di ridurre l’individuo a oggetto passivo dell’autorità e della comunicazione di sistema. 

# Il giornalismo deve tornare a essere il cane da guardia in difesa del cittadino contro il potere, non viceversa

Per dare un’occhiata alle statistiche, secondo il Press Freedom Index 2025 di Reporters Sans Frontieres (RSF), l’Italia si posiziona solo al 49° posto per libertà di stampa su 180 paesi considerati. Se si pensa che il 50° è la Namibia e il 48° è la Lituania, ci si rende subito conto della situazione disastrosa. Sono diverse le motivazioni del calo, e vanno dalle minacce mafiose alle pressioni politiche, ma certamente l’asservimento che si vuole imporre nel cittadino è la chiave che spiega la debolezza dell’informazione in Italia, ormai da molto tempo. Giancarlo Siani affermava che “le persone per scegliere devono sapere. Quello che un giornalista dovrebbe fare è questo: informare, riflesso di un modo di concepire questo mestiere che, ad oggi, è raro trovare in coloro che si occupano di informazione. Per contrastare la lunga notte che l’Occidente sta affrontando, combattendo la disinformazione o, peggio, l’informazione veicolata, bisogna recuperare lo spirito missionario di chi fa informazione per liberare le menti, non per indottrinarle, che si ponga a servizio dei cittadini, rappresentandone il primo avvocato pubblico, smettendo di essere la cassa di risonanza della propaganda politica e di potenze straniere.

Continua la lettura con: La nuova frontiera della politica: superare destra e sinistra

RAFFAELE PERGOLIZZI