La Città Eterna è unica. Non è solo una frase fatta, ma c’è qualcosa di più. Una caratteristica che la rende non solo su un’altra dimensione rispetto a qualunque altra città del mondo. Ma che rappresenta una metafora dell’essere umano. E di una dimensione che forse la cultura occidentale ha perduto.
Roma, l’unica città specchio dell’essere umano
# Roma ha al suo interno due dimensioni: una storica e una spirituale

L’Urbe ha sempre avuto una connotazione plurale, data dalla sua lunga storia, dall’origine “meticcia” del suo popolo alla convivenza di molteplici sensibilità. Ciò che la rende unica in ogni sua sfumatura, il comun denominatore che aiuta a decodificarla, è la sua anima immortale. Ma non si tratta di un luogo comune. Tutt’altro. Come la natura umana è fatta di corpo e di anima, anche Roma ha questa doppia caratteristica ontologica, che la rende unica tra le città del mondo. L’unica che ha al suo interno una dimensione materiale e una spirituale. L’unica città ad avere al suo interno uno Stato. Ma uno Stato che è unico perché ha una dimensione storica corpuscolare, quasi invisibile, ma una dimensione spirituale universale, diffusa su tutto il pianeta. Il Vaticano è il cuore spirituale di Roma che batte al ritmo della sua missione eterna: testimoniare e ricordare all’uomo che la propria natura è questa. Per questo Roma non è solo una città: è lo specchio dell’essenza dell’essere umano. Quell’essenza che la cultura occidentale sembra, in gran parte, aver smarrito.
# Roma è lo specchio dell’essere umano

La Città Eterna rappresenta concretamente quella che è la più intima essenza dell’essere umano. Quella che i grandi classici di ogni tempo hanno sempre individuato come caratteristica della natura umana, la compresenza tra materia (storica) e anima (immortale). Da almeno un secolo però, la cultura almeno in Occidente sembra aver smarrito la consapevolezza di questa dimensione spirituale: da cui deriva il senso del sacro, la capacità di meravigliarsi, l’intuizione trascendentale che va oltre lo spazio e il tempo. Togliere questo dalla natura dell’uomo, è come togliere a un corpo il suo scheletro: tutto cade e si ripiega senza possibilità di sussistere. Ma nonostante il mondo tenda sempre più a precipitare freneticamente e senza un criterio, confondendo i suoi figli e portandoli verso la perdizione, Roma resta immobile e immutata a riflettere la natura umana, rappresentando la possibile ancora di salvezza per ogni essere umano in cerca di sé.
# La missione di Roma nella società del nuovo millennio: riportare l’anima al centro dell’umano

È in questo che risiede la missione di questa città: essere la coscienza viva dell’Occidente, non solo un museo a cielo aperto. La sua testimonianza risuona come monito nelle campane che scandiscono l’ora in ogni angolo della città. La sua immutabilità trasmette le fondamenta eterne di una pura essenza incrollabile, come lo sono i pilastri dei colonnati di piazza San Pietro. La sua eterna giovinezza risplende nei Fori, a ricordare che chi recupera ciò che è essenziale, non cessa di vivere con la materia. Vivere questa città, non solo visitarla, permette di ascoltare il richiamo che ci manda. Seguire questo richiamo permette di ritrovare sé stessi, in un mondo contemporaneo che sembra spingere al di fuori della propria essenza. Così come con il Rinascimento Roma ha portato l’essere umano al centro della storia e del pensiero, così oggi Roma con la sua semplice esistenza può e deve essere espressione di una nuova rigenerazione che porti l’anima al centro dell’essere umano.
Continua la lettura con: Top 5 provvedimenti inutili della giunta Gualtieri a Roma
RAFFAELE PERGOLIZZI